Disciplinatha by Cosimo Palermo

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mercoledì 27 marzo 2024

#audiolibro Episodio 2 Stan l'assassino - Due Giorni per Maigret #simenon #maigret

Lucas, febbrile, teneva l'orologio in mano, ma, come succede sempre, quando si vogliono fare le cose troppo bene, aveva dimenticato di fissare il momento dell'entrata di Maigret nell'albergo, cosicché era incapace di dire quando sarebbero passati i cinque minuti. Non ebbe d'altronde da farsi cattivo sangue in proposito perché dopo un tempo che parve miracolosamente breve, la finestra di fronte si aprì. Un Maigret più accigliato che mai fece segno al suo brigadiere di andarlo a raggiungere. L'impressione di Lucas era stata che, a parte il commissario, la camera fosse vuota ma, quando vi penetrò, dopo aver inciampato più volte su una scala buia che mandava odore di cattiva cucina e di toilette, sussultò scoprendo un corpo di donna steso ai suoi piedi. Una breve occhiata a Maigret, che rispose: 


«Morta, naturalmente!» Sembrava che si fosse voluto firmare il delitto, perché la vittima era stata sgozzata come tutte le vittime di Stan. C'era del sangue dappertutto, sul letto e sul pavimento e l'assassino si era asciugato le mani nell'asciugamano che era macchiato di rosso bruno. 

«Lui?» Maigret alzò le spalle, sempre immobile in mezzo alla stanza. 

«Vado a dare i suoi connotati ai nostri uomini, che non lo facciano uscire dall'albergo?» 

«Se vuoi…» 

«Metterò un ispettore sul tetto, nel caso che…» 

«Va bene.» «Avverto il capo?» 

«Sì…» Non era facile conversare con Maigret quando faceva quella faccia. Inoltre Lucas si immedesimava nel capo, che aveva annunciato che avrebbero riso di lui. Adesso, sarebbe stato più che ridicolo. Difatti egli aveva mobilitato notevoli forze di polizia, ma ciò era avvenuto troppo tardi, mentre un delitto si commetteva sotto i suoi stessi occhi, quasi col suo consenso, perché era stato lui a mandare Ozep all'Hotel Beauséjour. 

«Se tornano quelli della banda, li arresto?…» 

Un segno affermativo della testa; o piuttosto indifferente. E Lucas, uscì, finalmente. Maigret restò solo in mezzo alla camera, in cui la finestra aperta faceva entrare una luce cruda. Si asciugò la fronte, riaccese macchinalmente la pipa che aveva lasciata spegnere. 

«Che ore sono?…» Si ricordò di essere solo ed estrasse l'orologio dal taschino. Erano le tre e trentacinque e la fisarmonica, là in alto, continuava a infierire, senza però impedire alla ragazza vicina di dormire incurante. 

«Dov'è Maigret?» chiese il capo della Polizia Giudiziaria scendendo dalla macchina e trovandosi davanti a Lucas. 

«Nella camera… Il numero diciannove, al secondo piano… La gente dell'albergo non sa ancora niente…» 

Qualche istante più tardi, il direttore della Polizia Giudiziaria trovò Maigret seduto su una sedia, in mezzo alla stanza, a due passi dal cadavere Il commissario fumava, con aria ostinata. Notò appena l'arrivo del gran capo. 

«Dica un po', vecchio! Siamo in un bel ginepraio…» Ottenne per risposta un grugnito che non voleva dire nulla. 


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